mercoledì 19 gennaio 2011

Marocco 2008

La mia mente torna sempre ad un anno fa, alla preparazione del viaggio, alla ricerca dei luoghi dove soggiornare, a quelli da visitare. E poi finalmente la partenza, quella mattina  del 4 marzo 2008, una pioggia leggera ci ha accompagnati all'aeroporto..siamo atterrati a Marrakech e lì è incominciata l'avventura in un altro mondo: i dromedari al parco giochi,  gli gnomi in motorino, carretti ai bordi della strada, camion stipati all'inverosimile di merce, il paesaggio che cambiava in continuazione, a tratti lunare, con quella terra rossa,  e poi di nuovo campi verdi,  era un’emozione senza fine, mi aspettavo molto da questo viaggio, ma  è stato superiore alle mie aspettative.



Essaouira con le sue vie strette,




la skala, le onde dell’oceano (che vedevo per la prima volta),  i negozi con il profumo del legno di tuia, la colazione sulla terrazza del riad, e i gabbiani che si posavano  e prendevano quasi dalle mie mani il pane, e ne chiedevano ancora.






Sidi Kaouki, la spiaggia deserta, il cane che sonnecchiava nella sabbia,


La passeggiata con il dromedario, che può sembrare una cosa da turisti, ma guidati da Rachid, che tu già avevi incontrato anni prima, è stata al tempo stesso divertentissima ed emozionante. Mi piacciono i dromedari con quelle zampe che sembrano caramelle gommose che affondano nella sabbia,  le orecchie morbide, il muso buffo. Io che avrei paura di salire su un cavallo, non ho esitato un attimo a montare in sella ad un dromedario.

 Essaouira - gita in dromedario






Poi il lungo trasferimento  fino a Irocha, passando da Marrakech e dal passo del Tizi n’Tichka,  una strada tortuosa ma affascinante, con la sosta a Le Coq hardy, il profumo degli aranci in fiore, una taijne e un’omelette berbère. E finalmente la Maison d’hôte Irocha, alla quale si arriva da una stradina sterrata, sembra messa lì a caso, ma tutto ha un suo perché, dalla reception, alle camere spartane, all’hammam e alla piscina,  alla terrazza che dà su quattro case di terra, ma è un paradiso, alle sale da pranzo con la stufa accesa e il calore del padrone di casa Ahmed, che scambia una parola con tutti. La colazione al mattino, servita sulla terrazza, con le baghrir, le marmellate fatte in casa, il pane arabo, e la pace assoluta.




Da lì l’escursione ad Ait Benhaddou, che già mi avevo colpito in fotografia su una guida, la maestosità della kasbah.
  

marocco 2008 - Ait Benhaddou

Infine l’ultima tappa, Marrakech,
con il suo caos, la piazza Djemaa el Fna, dove ti sei fatto coraggiosamente  mettere al collo un serpente per permettermi di fare una foto,








i giardini Majorelle,


la Medersa Ben
Youssef,
 



i suk,con i colori e i sapori, dove tutto per i nostri sensi è amplificato, gli acquisti dei souvenirs, le nostre babouches e   le spezie


 Questo è solo un concentrato di quanto è stato vissuto, non ci sono parole per descrivere bene tutto quanto, solo dentro di noi sappiamo quanto è stato importante questo viaggio, le emozioni che abbiamo,  e quanto ci fa commuovere ogni volta che lo ricordiamo.  So che ogni nostro viaggio sarà una scoperta,  un’emozione  piccola o grande, e spero di farne ancora tanti con te.

lunedì 17 gennaio 2011

Sicilia 2009

Faraglioni di Scopello (TP)


Ecco uno scorcio della tonnara e dei faraglioni di Scopello (TP), stupendi! Abbiamo fatto il bagno in un mare azzurro e caldo! E' un posto veramente incantevole!

Scopello (TP)


Il tramonto nelle Saline di Trapani è spettacolare! Pensavo che la foto sul sito internet fosse un po' taroccata, mentre in realtà è proprio uguale.
Questo è solo l'inizio del tramonto,e questo il seguito...

Saline di Marsala 



Levanzo è stata una seconda scelta, perché  era prevista un'escusione a Marettimo, ma visto il tempo un po' brutto, dopo essere stati ad Erice, piccolo borgo medievale a ca. 700 m di altezza (sopra Trapani) che si raggiunge con una strada tortuosa, 
 Erice
siamo andati al porto di Trapani per consultare gli orari di partenza degli aliscafi. Marettimo è la più lontana delle Egadi e si raggiunge con un'ora di navigazione, ma ci sono solo due corse, quindi abbiamo scartato anche  l'idea di andare a Favignana, perché è l'isola più grande e il tempo a nostra disposizione era poco, e optato per Levanzo.
La scelta è stata azzeccatissima, calette di un azzurro incredibile, vuoi subito nuotarci dentro e non te ne andresti mai,
 



Levanzo




Il paesino è delizioso, pochissime case bianche, due bar, due alberghi, un piccolo negozio di alimentari e un negozio dove vendono dei kabbuci cunzati  (panini ripieni con pomodoro, mozzarella, origano, o  altri ripieni) buonissimi! La vita scorre lenta in quest'isola, e ti senti in paradiso. Peccato esserci stati solo per qualche ora, chissà magari un giorno torneremo.... (Lo so, vorrei sempre tornare in tutti i posti che abbiamo visto, ma che ci posso fare se mi piacciono troppo?)levanzo, sicilia 2009

budapest e hortobagy

Questo viaggio risale ad aprile 2006 ed ha praticamente  segnato una svolta nella mia vita, molto importante.
Siamo partiti in macchina fino a Vaduz e lì abbiamo caricato l’auto sul treno e continuato il viaggio per tutta la notte fino a Vienna nel vagone letto.
Amber è venuta con noi e come al solito si è comportata benissimo.
 


 
Da Vienna abbiamo raggiunto il Neusiedler See, un parco naturale,  paradiso per chi pratica il   birdwatching.

 
In seguito siamo ripartiti alla volta di Budapest, dove alla sera siamo stati raggiunti da altre quattro persone.
La città è divisa in due dal Danubio, sulla riva destra c’è Buda e sulla riva sinistra  Pest.


 


Abbiamo alloggiato all’Hotel Hilton   che è in una bella posizione sulla collina della Fortezza, vicino alla chiesa di S. Mattia

 




e al Bastione dei Pescatori, che non è una costruzione antica, ma ha il suo fascino, e soprattutto si affaccia sull’intera città, offrendo una vista spettacolare.
 









Purtroppo la visita di Budapest è stata breve, un solo giorno e soprattutto di domenica, quando le città sembrano irreali, con i negozi chiusi, mi sarei fermata volentieri un altro giorno per scoprirla meglio, ma lo scopo del viaggio era praticare il birdwatching.
Da Budapest ci siamo diretti al Parco Naturale di Hortobagy,  quasi al confine con la Polonia.
 
Abbiamo fatto un’escursione con una guardia del parco, che ci ha permesso di individuare molte specie di uccelli che non si avvistano facilmente come l’aquila di mare, il falco cuculo, l’otarda.

 


In questo viaggio ho visto circa una novantina di specie, che per una neofita, sono davvero molte.


 

 


Siamo ripartiti verso casa dopo quattro giorni, passando attraverso l’Austria, purtroppo il tempo non è stato molto clemente e non ci siamo fermati a Salisburgo, come avrei desiderato.
L’Ungheria, malgrado la lingua incomprensibile,  mi ha stupito in positivo, autostrade molto belle da percorrere, paesini ordinati, distese di campi verdi. Non so se nella mia vita avrò occasione di recarmi ancora  in questo paese, ma sicuramente serberò sempre un bellissimo ricordo.

martedì 11 gennaio 2011

Amsterdam 2009

Amsterdam è ormai un ricordo, come sempre, si aspetta con ansia il viaggio e poi passa in un attimo.
Devo dire che la città mi è piaciuta più di quanto immaginassi. Il tempo è stato clemente e ci ha concesso quattro giorni di sole. Amsterdam ti colpisce,  con le sue case tutte attaccate,  dalle facciate che sporgono e ognuna con la propria carrucola.
La città è molto ben servita dai mezzi pubblici, dall’aeroporto arrivi tranquillamente in treno fino alla stazione centrale, e poi prosegui con i tram.





E poi una marea di biciclette, che sfrecciano sulla pista ciclabile,  più che alle macchine devi stare attenta ai ciclisti. Ci sono biciclette di tutti i tipi, compreso un modello molto buffo, familiare, con una specie di carretto di legno davanti dove trovano posto due bambini e magari il terzo sul manubrio.






I canali ti danno un senso di pace, starei ore seduta al Cafe de Jaren a godermi il passaggio delle barche, che transitano con a bordo diversi passeggeri, godendosi il momento dell’aperitivo o la cena.
Abbiamo fatto una crociera serale con cena, anche se un po’ turistica, ma molto romantica e piacevolissima.

Il museo Van Gogh è strepitoso, siamo arrivati mentre era in corso una mostra di dipinti delle notti di questo artista travagliato, c’è da rimanere a bocca aperta. Vale la pena mettersi in coda, anche se noi siamo stati fortunati e siamo entrati quasi subito.
Abbiamo visitato anche il Rjksmuseum, ma a parte i dipinti di Vermeer che stupiscono per la precisione dei dettagli, le altre opere sono un po’ cupe per i miei gusti.
Segnalo anche il Begijnhof,  un complesso di abitazioni con un  cortile interno, dove abitavano le beghine, cioè religiose che non entravano in convento e prestavano assistenza a persone anziane o malate.
Al mercato dei fiori avrei comprato molti più bulbi di quanti ne ho portati a casa (trecentodieci), la paura era che le valigie superassero il peso, peccato c’era ancora posto.
Per non partire dall’Olanda senza aver visto tulipani, siamo andati a visitare il bellissimo parco di Keukenhof, vicino a Leida.




E’ stata sicuramente una breve ma intensa vacanza in una città che merita di essere visitata, perché è veramente bella.